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Ė veramente così semplice per i giovani giocare d'azzardo?

L’Istituto Superiore di Sanità ha recentemente condotto uno studio inerente il gioco problematico. Risultati, analisi e osservazioni
Ė veramente così semplice per i giovani giocare d'azzardo?

L’Istituto Superiore di Sanità ha recentemente condotto uno studio inerente il gioco problematico. L'indagine si è svolta su un campione di 6.012 studenti e studentesse di età 14-17 anni tra febbraio e aprile 2024. Stando ai dati raccolti, il numero dei giocatori problematici è aumentato in quella fascia. Nonostante il divieto di accesso ai minori, 1 su 4 pratica il gioco d’azzardo. La ricerca ha messo anche in evidenza come le tipologie di giocatori in difficoltà sia in aumento. I giocatori problematici sono passati da 68.000 a 90.000, mentre, quelli a rischio da 80.000 a più di 136.000.

Il dato più interessante risulta però essere quello che analizza il genere dei giocatori. Rispetto al 2017 i giocatori maschi tra gli studenti sono in diminuzione (62,5% nel 2017 e 58,9% ora), ma sono aumentati quelli che evidenziano un rapporto problematico con il gioco (6,1% contro il 5,3% del 2017). In calo dell’8% la percentuale di chi pur giocando non ha nessun problema con il gioco (21,6% contro il 29,8% del 2017). Le giocatrici sembrano avere meno problemi con il gioco. Infatti, solo l'1,2% dichiara di avere un problema con il gioco. La percentuale, però, è superiore allo 0,7% del 2017.

La ricerca evidenzia anche come, tra i motivi di questa tendenza vi sia il boom del gioco online. Infatti, nel 2017 solo il 21% giocava in rete tra gli studenti tra i 14 e i 17 anni, ma, nel 2024, la percentuale è raddoppiata al 42%. Attualmente il 57,9% dei ragazzi gioca solo nei luoghi fisici, il 15,2% solo online (contro il 3,8% del 2017) e il 26,9% su entrambi i canali: terrestre e online.

Giocare è così semplice?

La ricerca condotta dall'Istituto Superiore della Sanità pone una questione importante: è così facile per i giovani di oggi accedere ai giochi in rete? Se parliamo di gioco legale la risposta non può che essere negativa. I siti dotati di licenza ADM, infatti, presentano sistemi di sicurezza sempre più precisi e complessi che vengono costantemente monitorati sia dall'ADM che da società esterne. Ricordiamo che il gioco è vietato ai minori di 18 anni e che ogni volta che ci si iscrive su un sito di gioco online è necessario inviare un documento d'identità per dimostrare la propria età e identità. Anche i controlli bancari vengono eseguiti scrupolosamente con tanto di programmi crittografici e controlli incrociati.

Ciò significa che per un minorenne iscriversi su un sito online non è possibile. Per farlo dovrebbe usare i dati di un adulto, come ad esempio un genitore, ma è poco realistico pensare che quest'ultimo non se ne accorga. Spieghiamo meglio: senza dubbio può capitare che qualche ragazzo approfitti delle manchevolezze di un adulto, ma che una percentuale così elevata di genitori ignori che il/la proprio/a figlio/a utilizzi un sito per giocare è difficile da credere.

Diverso il discorso se si parla di gioco illegale. In quel caso i controlli sono pressoché nulli e questo permette di attirare molti ragazzi che vogliono giocare, attirandoli anche con quote più alte e bonus più ricchi.

Il discorso è simile per quel che riguarda il gioco terrestre. Nel momento in cui qualcuno si presenta per giocare in un casinò, ricevitoria o centro adibito, i gestori si quell'attività sono tenuti a controllare i documenti per accertarsi dell'età del giocatore. Ciò significa che se un minorenne riesce a giocare in un qualunque punto gioco lo fa con la complicità del gestore di quell'attività.

Il gioco illegale in Italia

Attualmente il gioco illegale fattura circa 20 miliardi l'anno. Secondo il rapporto Lottomatica-Censis, gli italiani percepiscono la limitazione del gioco legale come un assist al gioco illegale. Il 61,3% ritiene che, se si limitasse fortemente il gioco legale si ridurrebbero gli italiani che giocano legalmente, ma aumenterebbero in maniera consistente quelli che lo fanno in modo illegale, a beneficio della criminalità organizzata.
Il 77,4% degli italiani (di cui l’82,7 percento tra i giovani) ritiene anche che il gioco legale, regolato e gestito dallo Stato, sia un argine contro il gioco illegale regolato e gestito dalla criminalità organizzata.

Lo stesso Direttore dell'ADM Robero Alesse ha affermato che il gioco illegale comporta un danno enorme, e siti online illegali o non autorizzati proliferano. Per questo lui stesso invoca da tempo una riforma del gioco, soprattutto di quello terrestre.

Nulla di tutto ciò però sarà mai fatto se si continua a percepire il gioco in toto come un danno per il Paese. Bisogna imparare a non fare di tutta l'erba un fascio ed aiutare il gioco legale, senza affossarlo con leggi che, alla fine, risultano dannose per il settore e per gli italiani.

Lamberto Rinaldi

Ruolo: Redattore
Esperienza: 10+ Anni
Specializzazione: Sezione Blog
Giornalista pubblicista. Di giorno prof di lettere, di notte freelance. Scrivo di calcio e Roma su "Il Catenaccio", di cultura, ambiente e sport per "Il Nuovo Magazine" e "Stampa Critica", ho condotto "Super Santos" sulle frequenze di Active Web Radio.

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