Bva Doxa, la più importante azienda italiana di ricerche di mercato, ha recentemente presentato il suo progetto «Gentilmente Responsabili - Le scienze comportamentali per un gioco consapevole». Tale progetto, condotto in collaborazione con la BVA Nudge Consulting, rischia di rivoluzionare l'approccio al gioco. Infatti, per la prima volta in Italia verranno portate le cosiddette Behavioural Science (Scienze Comportamentali) ampiamente usate da governi ed aziende d’oltralpe, ma ancora poco conosciute in Italia, per applicarle al gioco d'azzardo.
L'iniziativa parte da una ricerca, condotta proprio da BVA Doxa, che ha messo in evidenza la necessità di un approccio diverso nei confronti del gambling, che facesse leva sull'educazione e la formazione al gioco responsabile, anziché sulla soppressione e sull'indiscriminato attacco allo stesso. In pratica, si punta a cambiare la prospettiva con cui fino a questo momento ci si è approcciati al gioco, cercando di studiare anzitutto il comportamento dei giocatori in modo da guidarli verso una maggiore consapevolezza del gioco.
Un nuovo approccio
Sonia Biondi, Business Unit Manager di BVA Doxa, ha spiegato come il cambio di approccio verso il gioco, potrà spingere i giocatori ad assumere comportamenti differenti nell'approcciarsi ad esso.
Anzitutto, la Biondi ci ha tenuto a fare una precisazione, affermando che «le scienze comportamentali non studiano le motivazioni bensì analizzano il comportamento, agiscono su di esso, indicano la via per comportamenti etici», tuttavia, «noi in Doxa da sempre studiamo anche le motivazioni di gioco, per questo sappiamo bene che la percentuale delle derive patologiche è molto inferiore di quanto sembri. Il gioco non è solo patologico, il gioco è anche e soprattutto desiderio di socialità, di connessione e comunità con altri (vedi ad esempio il Bingo), di sfida e di sana adrenalina (le scommesse, il Gratta e Vinci) e altro ancora».
Proprio per questi motivi, la Biondi afferma che la caccia alle streghe a cui finora è astato sottoposto l'azzardo deve terminare. Se si vuole adottare un approccio corretto verso questa materia è necessario prima di tutto riconoscerne i valori sani del gioco, senza demonizzarlo, anche perchè, come lei stessa fa notare «le cose proibite a volte hanno più appeal di quelle che non lo sono».
Cambiare la visione che attualmente l'opinione pubblica ha del gioco servirebbe anche a ricordare che si può giocare semplicemente per rilassarsi e divertirsi, senza temere di finire in un buco nero.
Proprio per questo motivo, la Biondi si dice favorevole anche al cambio di denominazione, da gioco responsabile a gioco consapevole, che ultimamente si sta utilizzando. Conferire maggior consapevolezza ai giocatori è lo scopo del progetto creato da Bva Doxa poiché «Consapevole è chi ha cognizione e coscienza delle proprie azioni. La consapevolezza non si può inculcare: è quel tipo di sapere che dà forma all’etica, alla condotta di vita, alla disciplina».
La commistione con l'etnografia
Partendo dall'assunto che il gioco non è solo patologico, le scienze comportamentali agiscono sulla condotta degli utenti, indicando la via verso quei comportamenti etici, necessari per una corretta fruizione del gioco. Per questo sono stati analizzati i diversi atteggiamenti dei giocatori, utilizzando anche l’etnografia, ovvero lo studio dell'essere umano all'interno di un contesto sociale. Ciò che si punta a fare è cercare di eliminare la stigmatizzazione ormai diffusa verso i giocatori per provare a infondere dei valori diversi, più idonei ad un comportamento consapevole che li spinga ad apprezzare la parte puramente ludica e divertente del gioco. La differenza rispetto agli altri approcci è che questo non impone nulla, ma prova a suggerire una strada diversa rispetto a quella intrapresa finora.
Gli esperti di questa scienza affermano che tale approccio può essere utile anche a chi opera a livello legislativo, affinché emani leggi più efficaci e meno impositive. In questo modo sarà possibile aprire un dialogo con le aziende del settore. Queste ultime potrebbero impostare strategie marketing basate sulla maggior consapevolezza del gioco. In questo modo si creerebbe un circolo virtuoso in cui tutti i protagonisti della filiera ludica assumerebbero comportamenti eticamente rispettosi.