Le criptovalute sono ancora molto discusse. Ogni giorno, aprendo il nostro smartphone e avviando una semplice ricerca su Google, possiamo trovare migliaia di notizie totalmente contrastanti in merito all'effettiva redditività di un investimento in Bitcoin ed Ethereum e alla concreta possibilità di fruirne come vera e propria valuta di scambio.
E non solo si tratta di un tema divisivo, ma anche abbastanza complicato, coinvolgendo principi di natura economica e altri del campo informatico.
Sicurezza delle criptovalute
Le monete digitali si basano sulla crittografia e le informazioni sulle stesse vengono memorizzate su un registro digitale decentralizzato che si fonda sulla tecnologia blockchain. La blockchain è letteralmente una catena di blocchi in costante crescita, i cui componenti sono legati fra loro e sono appunto protetti dalla crittografia. Ognuno di questi blocchi è marcato e codifica precisamente una porzione della catena, caratteristica che rende la blockchain resistente ai tentativi di modifica: i dati registrati in un blocco, non possono essere successivamente modificati senza una contestuale modifica anche di tutti gli altri blocchi che compongono la struttura. Questo significa che se viene alterata una parte della blockchain, si compromette invariabilmente l'intera catena.
Oltre alla sicurezza, le criptomonete garantiscono la privacy dell'utente, che viene identificato attraverso specifiche chiavi o indirizzi.
Non sono inoltre collegate ad alcuna autorità centrale, da qui la caratteristica di decentralizzazione; quindi, non sono dipendono da entità come, ad esempio, lo Stato emittente per le valute fiat.
Proprio queste ultime due caratteristiche sono quelle che, pur garantendo uno scambio anonimo e senza intermediari, risentono di una carenza normativa a livello internazionale. A livello europeo è stata delineato un regolamento antiriciclaggio, ma manca un impianto normativo che delinei con precisione il loro perimetro e le loro modalità di azione, affinché siano riconosciute come valute aventi corso legale e divengano di uso comune fra la popolazione.
Gambling e criptovalute: è già realtà
Una diffusione capillare delle criptovalute porterebbe una sicura svolta nel settore del gambling, che già da tempo ha aperto le porte a questa eventualità. I crypto casino sono infatti già una realtà, in cui si possono effettuare transazioni in Bitcoin, Ethereum, Dogecoin, etc., tuttavia non sono ancora molto diffusi, anche a causa del buco normativo esistente.
Si può però giocare nei casinò virtuali di alcuni metaversi: ICE Poker all'interno di Decentraland è sicuramente il più famoso, in meno di tre mesi ha totalizzato entrate per 7,5 miliardi di dollari.
Il successo ha attirato altre aperture all'interno del metaverso dedicato alla compravendita di LAND. Si tratta di Vegas City, una piattaforma sviluppata da Atari che propone giochi di carte e sale slot machine.
Ma esiste anche Slotie Verse che, a dispetto del nome, non consentirà solo spin alle slot machine con soldi veri, ma ospiterà 150 brand di casinò online e software house che garantiranno ampia scelta e ricchi palinsesti. Dapprima sarà uno spazio all'interno di un altro metaverso, The Sandbox, poi diverrà un metaverso a sé stante.
Il comparto del gaming sembra quindi desideroso di vedere le criptovalute girare a pieno regime all'interno dei propri mercati, non ci resta che attendere quali saranno le prossime evoluzioni anche sotto il profilo normativo.