Attualmente in Italia, 1.3 milioni di persone soffrono di ludopatia. Si tratta di una malattia ormai sempre più diffusa. Nel 2013 è stata inserita nel “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali” come un disturbo psicologico rientrante nella categoria diagnostica dei disturbi del controllo degli impulsi.
Il giocatore patologico: tra euforia, crisi e perdita del controllo
Il Gioco d'azzardo patologico o GAP è diventato un problema con cui i governi nazionali devono convivere. La narrazione di questa malattia ha un duplice destino: è ignorata dai più quando si tratta di curarla, ma è usata come spada di Damocle sulla testa dei concessionari quando si punta ad ottenere regole più restrittive.
In realtà il GAP è una malattia infida che gioca molto sull'emotività. Quando si gioca si attiva l'endorfina, una sostanza in grado di attivare piacere, aumentare il buon umore e la sensazione di benessere psico-fisico. Per questo motivo ogni vincita causa piacere ed ogni sconfitta abbattimento, ma anche la necessità di tornare a giocare per rifarsi e ritrovare quelle sensazioni perdute. Tutto questo, con il tempo, può lasciare il posto a un’ansia costante e a sbalzi d’umore imprevedibili. Di fatto il giocatore passa da momenti di grande euforia a periodi di profonda crisi.
Oltre al danno psico-fisico, il GAP causa danni anche al portafoglio, ovviamente. Per poter giocare si intaccano i bilanci familiari, si erodono i risparmi e si accumulano i debiti. Il giocatore patologico inizia a chiedere denaro in prestito e commettere anche azioni illegali pur di procurarsi il denaro. In questo senso il comportamento non è diverso da quello di un drogato o di un alcolizzato.
Come queste altre due categorie, infatti, anche il giocatore patologico inizia a raccontare bugie, si isola sempre più da affetti e amici e assume un comportamento sempre più scostante e rabbioso.
Quando tutto ciò si verifica, il gioco smette di essere tale e assume una deriva sociologicamente preoccupante.
La necessità di prevenzione: educare i giovani al Gioco Responsabile
Per evitare che il gioco deflagri in patologia è anzitutto necessario fare prevenzione. Questa è possibile prendendo informazioni sui rischi del gioco d’azzardo. Da qualche tempo le scuole italiane stanno iniziando a introdurre programmi di educazione sul gioco responsabile, un passo importante per proteggere i più giovani, ma non sufficiente.
Ė necessario anzitutto che chi gioca acquisisca la consapevolezza di non valicare mai i confini del gioco. Per questo anche il ruolo delle famiglie è fondamentale. I giovani spesso agiscono per imitazione e il principale esempio viene proprio dalla famiglia. Per questo è opportuno spiegare anche ai più grandi che, quando ci si approccia al gioco bisogna stabilire dei limiti chiari di tempo e denaro, e rispettarli come se fossero legge.
Ci sono diversi metodi che si possono utilizzare per fare ciò, metodi comprovati da esperti che possono aiutare in tal senso. Se non si riesce a tracciare confini da soli è opportuno utilizzare un supporto sociale. Ci si può rivolgere a parenti e amici, ma anche ad associazioni che da anni combattono questa battaglia.
Chiedere Aiuto: il primo passo verso la guarigione
La prima regola per chi sente di avere problemi con il gioco è che chiedere aiuto è sempre la soluzione. Per questo è necessario ammettere di avere un problema. Una volta che si acquisisce tale consapevolezza, si è fatto già un primo passo verso la guarigione. Come scritto sopra in Italia esistono diverse associazioni che si occupano di aiutare i malati di GAP. Tra queste vi sono il Telefono Verde Nazionale per le Problematiche legate al Gioco d’Azzardo (800 558 822) e i gruppi di Giocatori Anonimi.
Altro aspetto fondamentale nell'ottica della guarigione è quello di darsi un hobby alternativo. Infatti, il gioco, con il passare del tempo arriva ad occupare tutta la vita sociale dell'individuo. Soppiantarlo con qualcosa di meno dannoso e più rilassante o educativo è un passo importante. Se si vuole guarire bisogna quindi seguire una terapia adeguata che ripristini le priorità dell'individuo e gli faccia comprendere come esiste molto altro oltre al gioco.