Il settore del gioco versa da anni in una situazione incerta e preoccupante che con la pandemia è peggiorata sempre più. I continui lockdown imposti dal governo e la conseguente crisi economica hanno danneggiato enormemente un settore già alquanto provato, costringendo molte attività a chiusure definitive e licenziamenti forzati.
A tal proposito il CGIA Mestre in collaborazione con il Centro Studi As.tro ha esposto i dati di un'indagine denominata "Percorso di Studio sul settore dei giochi in Italia" in un incontro tenutosi lo scorso giovedì 14 luglio a Roma.
Settore AWP-VLT, in 3 anni calo degli occupati del 15%: biennio 2020-21 disastroso
L'indagine ha dimostrato che negli anni che vanno dal 2018 al 2021 il settore gioco ha perso almeno 8400 occupati, una diminuzione di circa il 15%. In particolare, il biennio 2020-2021, corrispondente al picco della situazione pandemica, è stato definito drammatico. Bisogna inoltre considerare che, nonostante i risultati destino preoccupazione, tali stime sono parziali perché maggiormente rivolte al settore inerente agli apparecchi da gioco (AWP e videolottery), senza tenere conto dei lavoratori dei concessionari dei giochi.
Secondo le stime della CGIA i lavoratori del comparto AWP-VLT ammontano a circa 48mila, di cui 14mila sono addetti diretti che operano nei punti di gioco dedicati o che svolgono anche altre attività di gioco. In aggiunta, vi sono 11mila addetti che collocano gli apparecchi nei locali e 22mila, la maggioranza, che lavorano presso i più svariati esercizi in cui sono presenti slot. Infine, sono circa 1300 i dipendenti delle aziende che producono apparecchi da gioco.
Nel 2021 calo degli apparecchi di gioco: slot -39%, AWP -38%
La pandemia ha arrecato gravi danni al settore, già messo a dura prova, e come conseguenza si è verificato un taglio degli apparecchi da gioco. La ricerca ha appurato che nel 2021 vi è stato un calo delle slot del 39% rispetto al 2015, mentre quello relativo alle AWP è stato del 38%. Le chiusure protratte e l'inasprimento delle aliquote hanno inciso anche sulla raccolta, diminuita del 60% rispetto al 2019. Le videolottery sono calate del 50% e le slot machine del 60% (rispettivamente del 63% e 43% nel solo biennio 2020-21). Una situazione completamente opposto al parco giochi relativo alle slot machine online con soldi veri, che è cresciuto notevolmente a livello numerico e qualitativo.
Comparto online, aumento del 45% nel corso della pandemia
Il comparto online ha registrato un incremento assai positivo nel corso della pandemia. Nel 2020 si è registrato un vero e proprio balzo in avanti, con una crescita della spesa del 45%. Nel 2021 vi è stato un incremento del 66% rispetto all'anno prima. Nel settore del gioco digitale lavorano circa 4350 addetti, molti dei quali fanno parte dei team che gestiscono i casinò online ADM. Inoltre, il comparto rappresenta anche una realtà di termini di gettito erariale: dall 2015 al 2020 si è passati, infatti, da 212 mln a 634 mln di euro, nel 2021 si è raggiunta invece quota 887 mln.
Gioco illegale quantificabile tra gli 8 e 11 miliardi di euro
Un altro tema molto sentito e affrontato nel corso dell'analisi è quello della lotta al gioco illegale. Quest'ultimo non è quantificabile ma secondo il direttore Adm è "una quantità finanziaria analoga a quella che viene introiettata dallo Stato nella gestione delle concessioni, quindi tra gli 8 e gli 11 miliardi di euro". Negli ultimi anni il contrasto all'illegalità è stato predisposto da leggi regionali, ciascuna con le sue limitazioni e severità. Un esempio sono il distanziometro e le fasce orarie, ma anche la drastica riduzione delle attività a livello territoriale.
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