La Conferenza Unificata ha espresso parere positivo sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi online. Tuttavia, sono state fatte alcune considerazioni sul testo. In particolare, è stato riconosciuto che il fulcro del Decreto è quello di «ridurre la diffusione di comportamenti di gioco eccessivo o problematico, sviluppando nel giocatore la capacità di giocare in modo equilibrato, consapevole e controllato».
Per questi motivi sono state fatte alcune considerazioni.
I PVR
Uno dei punti più controversi relativi al Decreto è quello relativo ai PVR. In merito a ciò, la Conferenza Unificata ha fatto notare come il PVR scelto e contrattualizzato direttamente dal concessionario risulta in aperto contrasto con molte norme regionali in materia. Inoltre, viene consigliato che Regioni e Province autonome possano accedere almeno alle indicazioni delle sedi di tali punti di vendita di ricariche in quanto «luogo della rete fisica di gioco». Attraverso la conoscenza della dislocazione si potrà, infatti, definire i criteri di distribuzione e concentrazione territoriale delle reti fisiche del gioco e le misure per contrastare il gioco patologico ai fini di garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute.
Altro punto importante riguarda la possibile apertura di un Albo dei PVR. Secondo la Conferenza Unificata tale albo estenderebbe le possibilità di offerta e quindi la platea di potenziali giocatori, in contrasto alle attività di prevenzione del Disturbo da Gioco d’Azzardo poste in essere nel territorio.
La tutela della salute del giocatore
Passaggio fondamentale della relazione stilata dalla Conferenza Unificata è la tutela dei giocatori. Per questo motivo viene chiesto di inserire nel testo di legge delle indicazioni per l’attuazione di interventi per la promozione e tutela della salute pubblica. Scopo di tali informazioni sarebbe quello di prevenire e facilitare l’accesso precoce alle cure. Per lo stesso motivo viene chiesto di mantenere il ruolo e le competenze esclusive in materia di salute dell’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, costituito presso il Ministero della Salute.
Sempre con il fine di tutelare il giocatore, la Conferenza Unificata chiede che gli strumenti necessari per conseguire questo scopo vengano definiti in maniera dettagliata con il coinvolgimento delle Istituzioni deputate alla tutela della salute, sia nella fase preventiva di indirizzo che in quella successiva di monitoraggio.
Infine, un punto che si giudica fondamentale è quello di eliminare dal Decreto la norma che consente, in relazione ai singoli giochi a distanza, variazioni della restituzione in vincita e della posta di gioco, dato che è in contrasto con la tutela del giocatore.
Le risorse per il potenziamento del contrasto al gioco patologico
Particolarmente interessante risulta il passaggio sugli effetti finanziari del provvedimento. Ricordiamo infatti che il Decreto afferma che l'impatto finanziario delle disposizioni messe in atto sarà importante nel medio-lungo periodo. Ebbene, la Conferenza Unificata sottolinea la necessità che parte di quelle risorse vengano investite per il potenziamento delle misure di prevenzione, cura e riabilitazione del gioco d'azzardo. Si chiede dunque di valutare l’incremento del Fondo per il gioco d’azzardo patologico (GAP).
Questo perché il GAP rischia di aumentare con lo sdoganamento del settore online. Tuttavia, non solo lo Stato dovrà farsi carico della tutela del giocatore. Infatti, la Conferenza Unificata sottolinea che, visto il ruolo e le responsabilità delle Regioni e dalle Province autonome sul tema dei punti delle reti fisiche del gioco e in materia di Tutela della Salute, «sarà richiesta la possibilità che si consideri una compartecipazione regionale sia al canone di concessione dei punti delle reti fisiche del gioco che sul provento del gioco al netto delle vincite erogate».
Ora la palla passa di nuovo al Governo per una ulteriore rivisitazione del testo.
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