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Gettito, incidenza e forza lavoro: le differenze tra gioco terrestre e online

Secondo il report pubblicato recentemente da Sapar, esiste un divario importante tra il gettito che garantisce il gioco terrestre rispetto a quello online. Quest'ultimo si ferma a 1 miliardo di euro contro i 5.6 degli apparecchi terrestri.Nonostante ciò, un recente rapporto del Moige rivela come tra
Gettito, incidenza e forza lavoro: le differenze tra gioco terrestre e online

Secondo il report pubblicato recentemente da Sapar, esiste un divario importante tra il gettito che garantisce il gioco terrestre rispetto a quello online. Quest'ultimo si ferma a 1 miliardo di euro contro i 5.6 degli apparecchi terrestri.

Nonostante ciò, un recente rapporto del Moige rivela come tra i minori i giochi online stiano spopolando. I motivi di questo trend si possono ritrovare sia nella facilità con cui i giochi sono fruibili in rete, sia con i minori limiti di giocata e vincita che presentano Altro aspetto che non va dimenticato è che attualmente il settore online presenta delle agevolazioni fiscali maggiori e questo è un po' un paradosso se si tiene conto che risulta molto più difficile da controllare.

L'evoluzione del gioco online e terrestre negli ultimi anni

Negli ultimi anni le abitudini di gioco degli italiani sono molto mutate. Se nel 2017 e nel 2019, la spesa per il gioco terrestre era pari, rispettivamente a 10,4 e 10,2 miliardi contro 1,4 e 1,8 miliardi dell'online, negli ultimi quattro anni la situazione è profondamente mutata. Il settore online, infatti, ha avuto una decisa impennata, passando a 3,9 miliardi nel 2022 e a 4,4 miliardi nel 2023 con un aumento del +223%. Al contrario, i numeri del gioco terrestre parlano di una flessione del 19% con il 2022 (8,6%) e il 2023 (8,4) che hanno fatto segnare una diminuzione importante della spesa.

Ciò ha comportato anche una diversa distribuzione rispetto alla spesa totale nel settore dell'azzardo. Se nel 2017, la percentuale di incidenza del gioco terrestre sulla spesa dell'azzardo era del 54%, nel 2023 è nettamente calata assestandosi sul 42%. Al contrario, il settore online è passato dal 7% al 21% di incidenza. Tra il 2017 e il 2023, dunque, l'online ha fatto segnare un aumento della spesa del 221%, percentuale destinata ad aumentare nel corso dei prossimi anni.

Nonostante il boom del settore digitale, trascinato dai casinò online AAMS e dalle scommesse sportive, gli apparecchi da intrattenimento hanno ancora la maggior percentuale per quel che concerne i contributi all'Erario. Secondo i dati estrapolati dal Libro Blu, infatti, questo settore incide per il 54,77% contro il 31,98% di giochi numerici e lotterie e il 6,07% delle scommesse.

La grande filiera delle AWP: forza lavoro e tutela del giocatore

Attualmente sul territorio italiano sono presenti 11 concessionari e 51.169 esercenti. Questo settore dà lavoro a circa 150.000 persone ed utilizza unicamente una tecnologia italiana. Ognuno dei 256.252 apparecchi è infatti collegato alla rete telematica di ADM e prevede un costo, per ciascuna partita non superiore a 2 euro. La durata di una partita non può essere inferiore ai 4 secondi e la distribuzione delle vincite in denaro ha un valore non superiore a €.100,00 e avviene subito dopo la conclusione della partita esclusivamente in monete.

Attualmente questo è il settore che tutela maggiormente il giocatore, poiché, rispetto ad altri giochi ha una maggior funzione di intrattenimento e meno d'azzardo, oltre a garantire un gettito maggiore all'erario.

Tuttavia siamo in presenza anche del segmento più colpito da politiche proibizionistiche e interventi normativi repressivi da parete del Governo. L'analisi sulla tassazione di questi apparecchi ha rivelato una crescita esponenziale negli ultimi anni. Nel 2015, l'aliquota PREU era fissata al 13% e le vincite degli apparecchi erano del 74%. Nel 2021 si è arrivato ad un'aliquota del 24% e una percentuale di vincita del 65%

A questi costi bisogna aggiungere le imposte sui redditi relativi guadagni realizzati, con i livelli di tassazione insostenibili. Manca dunque una tassazione più equa e una normativa di riordino. Per questi motivi, gli operatori chiedono che il governo intervenga con una legge ad hoc a tutela di un settore troppo spesso ignorato, ma che è una risorsa importante per le casse dello Stato.

Lamberto Rinaldi

Ruolo: Redattore
Esperienza: 10+ Anni
Specializzazione: Sezione Blog
Giornalista pubblicista. Di giorno prof di lettere, di notte freelance. Scrivo di calcio e Roma su "Il Catenaccio", di cultura, ambiente e sport per "Il Nuovo Magazine" e "Stampa Critica", ho condotto "Super Santos" sulle frequenze di Active Web Radio.